Estratto dagli atti
del 15° Congresso C.T.E. Bari, 4-5-6 novembre 2004
INFLUENZA DELLE FASI COSTRUTTIVE SULLE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DI UN PONTE SOSPESO DI
GRANDE LUCE
DANIELE GIUSTI
Ingegnere Strutturista
LUCA SGAMBI
Dottorando in Ingegneria Strutturale Università degli Studi di Roma La
Sapienza
FRANCO BONTEMPI
Professore Università degli Studi di Roma La Sapienza
SUMMARY
This paper deals with the construction phases analysis of the long suspension bridge. Many
parameters are analyzed to give clear designing indication.
1. INTRODUZIONE
I ponti sospesi di grande luce sono strutture complesse, il cui montaggio avviene in
molteplici fasi. La costruzione di una tale struttura richiede un periodo di tempo non
indifferente, durante il quale le caratteristiche meccaniche della struttura stessa
evolvono con laggiungersi di nuovi elementi. Lanalisi del processo costruttivo
di una tale struttura non è semplice e richiede modellazioni numeriche avanzate e
specialistiche in grado di tenere conto dellelevata complessità del problema. In
particolare, i principali aspetti che rendono lanalisi di difficile attuazione si
possono riassumere nei tre punti seguenti (Giusti, 2004):
Elevata non linearità geometrica.
Comparsa di nuove parti strutturali durante lanalisi.
Mancata conoscenza a priori dellesatta posizione di montaggio dei nuovi
elementi strutturali.
Il primo punto è chiaramente legato alla tipologia strutturale analizzata. Lanalisi
strutturale di ponti sospesi deve infatti prevedere lutilizzo di formulazioni
cinematiche in grandi spostamenti per tener conto delleffetto irrigidente fornito
alla struttura dallazione assiale di trazione presente nei cavi. In particolare è
di estrema importanza considerare linfluenza della posizione deformata sulle
equazioni di equilibrio (Bontempi, Catallo & Sgambi, 2004).
Il secondo punto è legato alle analisi delle fasi costruttive di una struttura. In
strutture grandi e complesse, prima che la costruzione sia terminata la struttura si trova
ad avere configurazioni meccaniche anche estremamente differenti da quella finale. Le
caratteristiche meccaniche possono perciò variare durante la costruzione ed una loro
valutazione in tal senso può essere utile nella scelta del processo costruttivo più
adeguato. Chiaramente il codice di calcolo strutturale deve essere in grado di attivare
parti di struttura durante levoluzione dellanalisi. Questo può essere
agevolmente simulato tramite unanalisi suddivisa in vari passi in cui le varie parti
di struttura vengono attivate in momenti differenti (Birth and Deat option).
Il terzo punto è una diretta conclusione dei primi due. In unanalisi in piccoli
spostamenti gli elementi strutturali possono essere attivati nella loro posizione di
equilibrio indeformata originaria, mentre in strutture geometricamente non lineari questa
procedura non è corretta. Considerare la non linearità geometrica significa infatti
considerare varie posizioni di equilibrio durante i vari passi dellanalisi. Le
posizioni di equilibrio variano a seconda dei nuovi carichi e della nuova configurazione
strutturale raggiunta durante i passi precedenti. Le parti strutturali nuove devono
perciò essere attivate nella posizione deformata precedentemente raggiunta. Per questo
motivo non è possibile conoscere a priori le esatte coordinate di montaggio delle varie
parti.
2. PROBLEMA DI MODELLAZIONE E BACK-ANALYSIS
La problematica messa in evidenza nel paragrafo precedente rientra chiaramente nei
cosiddetti Problemi Inversi in cui è nota la configurazione finale della
struttura ma non i dati di input dellanalisi. Il processo di modellazione può
quindi essere suddiviso in due parti, la modellazione delle fasi costruttive propriamente
dette e la soluzione del problema inverso. Per quanto riguarda lanalisi strutturale,
essa è stata svolta tramite lutilizzo del codice ADINA in grado di poter far
attivare o disattivare elementi strutturali durante lanalisi. Tramite luso di
questa opzione è possibile conservare intatta la storia strutturale, in termini di stato
tensionale e deformativo, antecedente lattivazione dei nuovi elementi.
Il problema inverso in questione vede come dato la configurazione finale (che chiameremo
di riferimento) della struttura e come incognita la configurazione iniziale (quote di
montaggio). Altri dati noti sono naturalmente le caratteristiche meccaniche delle varie
parti di struttura (sezioni e materiali) nonché i pesi strutturali e non strutturali
(pavimentazioni, protezioni, arredo
). Il metodo di soluzione utilizzato si indirizza
verso il processo di modellazione di Back Analysis illustrato in Figura 1 e 2.

Figura 1. Schema
qualitativo del problema inverso.
Le posizioni di montaggio
delle varie parti strutturali vengono definite tramite la procedura iterativa mostrata in
Figura 2. Variare la posizione (quota) di montaggio dei conci di impalcato comporta
lottenimento di una configurazione finale differente. Essendo nota la configurazione
di riferimento che la struttura deve possedere al termine della costruzione è possibile
definire una funzione errore che descriva la lontananza delle configurazioni ottenute da
quella di riferimento.
(1)
dove con Zik
si sono indicate le quote di montaggio dei conci di impalcato durante literazione k,
mentre con Zi r le quote di riferimento. Il procedimento iterativo
atto alla definizione delle quote di montaggio dei conci verrà definito a convergenza
quando lerrore espresso dalla Equazione 1 risulterà minore di unopportuna
tolleranza.
2. MODELLAZIONI CONSIDERATE
Le analisi sono state effettuate simulando tre diversi metodi di avanzamento per il
montaggio dei conci dellimpalcato (mostrati in Figura 2), in modo da poter
confrontare le differenti risposte strutturali dellopera al variare del processo
costruttivo.

Figura 2. Procedimenti costruttivi simulati nelle analisi numeriche.
Il primo procedimento
costruttivo analizzato prevede linizio del montaggio dei conci di impalcato dalla
mezzeria verso le torri. Nel secondo procedimento i conci vengono montati a partire dalle
torri e proseguendo verso la mezzeria. Il terzo procedimento prevede di iniziare il
montaggio in tre punti differenti: dalle due torri e dalla mezzeria in modo contemporaneo.
3. DEFINIZIONE
DELLA QUOTA DI MONTAGGIO DELLIMPALCATO
In Figura 3 vengono esposte le quote di montaggio calcolate tramite la procedura di
backanalisys, la deformata dellimpalcato al termine della procedura di montaggio e
la deformata finale dopo laggiunta del carico permanente non strutturale. Nel primo
processo costruttivo analizzato, landamento della quota di montaggio dei conci
presenta una sorta di cuspide verso lalto in mezzeria. Difatti il primo concio ad
essere montato è appunto quello di mezzeria e risente più di tutti delle deformate
parziali cui è soggetto il ponte nel corso delle fasi costruttive. Il secondo processo
costruttivo si presenta qualitativamente come il negativo del caso precedente in quanto i
conci di mezzeria sono gli ultimi ad essere montati. Lanalisi definisce un andamento
della quota di montaggio con una cuspide verso il basso.
In questo caso, la quota di montaggio del concio di mezzeria risulta essere prossima alla
quota della deformata sotto peso proprio strutturale.
Il terzo processo costruttivo si presenta come un compromesso fra le due situazioni,
mostrando evidenti analogie con i primi due fronti di avanzamento studiati (Figura 3).
Le quote di montaggio di ogni concio dipendono perciò strettamente dal processo
costruttivo adottato, in quanto le deformate parziali cui è soggetto il ponte sono
intimamente legate allo stato deformativo dei cavi principali. I diversi punti
dapplicazione dei carichi, in corrispondenza dei collari di collegamento tra cavi e
pendini, implicano evidenti variazioni nelle configurazioni geometriche assunte dai cavi,
il cui comportamento può essere quindi assimilato a quello di una fune la cui geometria
coincide perfettamente con la curva isostatica di trazione, essendo priva di rigidezza
flessionale.

Figura 3. Evoluzione
delle quote dellimpalcato durante le fasi costruttive.

Figura 4. Evoluzione
della quota del punto di mezzeria
dei cavi principali durante le fasi costruttive.
Le curve di Figura 4
mostrano le quote parziali presentate dalla mezzeria dei cavi nei tre processi costruttivi
studiati, in funzione degli step di attivazione dei conci. A tal proposito è importante
sottolineare come le deformate parziali, e quindi le quote temporanee della mezzeria,
dipendano strettamente dai punti dapplicazione dei carichi. Infatti la mezzeria del
ponte (cavi e impalcato) nel fronte 1 (Figura 2) presenta inizialmente degli abbassamenti,
in quanto nelle prime fasi costruttive i carichi interessano essenzialmente la zona
centrale del ponte, seguiti, con lincedere della costruzione, da sollevamenti quando
i carichi iniziano a decentrarsi e a concentrarsi verso le estremità dellimpalcato.
Al contrario, per le stesse motivazioni, il fronte 2 presenta inizialmente un sollevamento
della mezzeria seguito da un abbassamento avente luogo nelle ultime fasi costruttive, che
si chiudono con il montaggio del concio di chiave in mezzeria. Il terzo processo
costruttivo esaminato si presenta con dei valori mediati fra i primi due, con scarse
variazioni di curvatura, a testimonianza di una distribuzione di carico più uniforme.
Quanto detto può essere riassunto dallequazione di equilibrio della fune, che
sintetizza perfettamente la risposta strutturale dei cavi durante le fasi costruttive
(Gimsing, 1993).
(2)

Figura 5.
Comportamento qualitativo dei cavi nei tre processi costruttivi esaminati
Gli incrementi locali di
carico Dp possono generare sollevamenti o abbassamenti locali (±w) che
provocano variazioni di curvatura, espressa dalla derivata seconda della quota della fune
rispetto allascissa di riferimento, responsabili delle diverse configurazioni
geometriche assunte dai cavi nei tre processi costruttivi considerati (Figura 5).
E importante osservare anche la stretta dipendenza, a parità di carico, tra stato
deformativi e stato tensionale, espresso in funzione del tiro H della fune.
Successivamente sono riportati i grafici relativi alle variazioni dello stato di sforzo
trasmesso ai cavi durante le fasi di montaggio dellimpalcato, ottenuti prendendo
come riferimento i punti più significativi dei cavi principali (Figura 6).

Figura 6. Punti di misura dellazione assiale nei cavi principali.
4. ANALISI DELLAZIONE ASSIALE NEI CAVI PRINCIPALI
I punti di misura dellazione assiale nei cavi principali vengono posizionati nelle
zone (Figura 6):
- in prossimità degli ancoraggi terminali (punto 4 e 348)
- in prossimità delle torri (punto 70 e 292)
- in prossimità della mezzeria dellimpalcato (punto 180)
I relativi grafici sono riportati in Figura 7. Benché lopera non possieda una
perfetta simmetria, le curve relative a punti di misura opposti rispetto la mezzeria del
ponte, sono risultate pressoché coincidenti.
Si può osservare che, a parità di carico, durante le fasi costruttive, gli sforzi di
trazione trasmessi ai cavi nel fronte 1 (Figura 7) sono sempre maggiori di quelli relativi
al fronte 2, confermando quindi la perfetta analogia con la teoria della fune, nel
rispetto della suddetta equazione di equilibrio.
Gli sforzi di trazione relativi al terzo processo costruttivo presentano, come per le
deformate, dei valori mediati tra i due casi precedenti, ad ulteriore conferma di una
distribuzione di carico più uniforme.
In tutti i procedimenti costruttivi analizzati, il tiro maggiore risulta essere nella zona
in prossimità della torre, mentre quello minore in mezzeria.
E interessante notare che in tutti i procedimenti analizzati, le curve di variazione
dello sforzo assiale rimangono pressoché parallele (Figura 7) e la differenza fra le
azioni assiali in mezzeria e nella zona delle torri rimane immutata al variare del
processo costruttivo.

Figura 7. Evoluzione
dellazione assiale presente nei punti di misura
dei cavi principali durante le fasi costruttive.
5. ANALISI DEI MODI DI VIBRAZIONE PRINCIPALI
A tal proposito sono stati esaminati, per ogni fase costruttiva, i modi di vibrare lungo
la direzione trasversale del ponte, dove la struttura manifesta la maggior flessibilità,
con le oscillazioni più ampie e periodi propri più elevati. Le curve mostrate in Figura
8 mostrano le variazioni del periodo proprio del ponte dei modi di vibrare che eccitano la
maggior parte della massa nei tre processi costruttivi esaminati e nelle tre direzioni
Cartesiane (trasversale, longitudinale, verticale).
Il periodo proprio dellopera, quando sono montati i soli cavi si aggira fra i 30 e i
31 secondi, ovviamente per tutti i fronti, per poi assumere delle variazioni diverse a
seconda del tipo di montaggio eseguito per limpalcato.
Esaminiamo i grafici presenti in Figura 8 relativi al modo di vibrare trasversale. Il
primo processo costruttivo presenta un graduale aumento, quasi lineare, del periodo,
dovuto al progressivo aumento della massa in corrispondenza della mezzeria. Il
comportamento è analogo a quello di un pendolo la cui massa aumenta nel tempo (Figura 9).
La struttura, con il procedere delle fasi costruttive, aumenta considerevolmente la sua
massa ma non la sua rigidezza, che assume in parte in corrispondenza del montaggio del
collegamento tra limpalcato e la torre. Viene quindi a generarsi in questo modo il
primo vincolo alla traslazione trasversale che, conferendo rigidezza alla struttura,
produce un significativo abbassamento del periodo. Un ulteriore importante abbassamento
del periodo si ha al completamento dellimpalcato, con il montaggio dei conci di
estremità, a diretto contatto con le campate laterali appoggiate, che formano un secondo
vincolo alla traslazione trasversale.
Lultima fase riguarda lapplicazione dei carichi permanenti. In questa nuova
configurazione si manifestano due fenomeni diversi ma compartecipanti. Infatti, da una
parte si manifesta un aumento di massa globale in corrispondenza dellimpalcato,
mentre dallaltra i carichi agenti sullimpalcato contribuiscono ad aumentare la
rigidezza della struttura, aumentando la trazione nei cavi (le analisi sono eseguite in
presenza di non linearità di geometria).
In tutti i processi costruttivi analizzati, il periodo proprio di vibrazione in questa
fase ha un aumento, per cui si può affermare che leffetto dellaumento di
massa è sempre preponderante rispetto alleffetto dellaumento di rigidezza.
Chiaramente, il periodo proprio finale si attesta in un unico valore (circa 31.1 secondi)
per tutte le analisi eseguite.
La curva relativa al fronte 2 mostra invece un andamento completamente diverso. La
struttura, nelle prime fasi di montaggio, presenta un aumento di massa che stavolta è
accompagnato da un aumento in rigidezza, perché i primi conci, in questo caso, sono
montati direttamente a contatto con le campate laterali, già vincolate. Nelle prime fasi
si osserva perciò una diminuzione del periodo, in quanto loscillazione coinvolge il
solo sistema di sospensione (Figura 9), che con lincedere della costruzione diviene
più rigido. In seguito al montaggio della metà dei conci si osserva poi
uninversione di tendenza, con un progressivo aumento del periodo.
I periodi propri parziali del terzo processo costruttivo, come per le altre grandezze
finora studiate nei precedenti paragrafi, presentano una sorta di compromesso tra le due
situazioni, con una certa predilezione per il comportamento a pendolo caratteristico del
fronte 1.

Figura 8. Evoluzione
dei modi principali di vibrazione durante le fasi costruttive.
Osservazioni analoghe possono essere eseguite per i modi di vibrazione
in direzione longitudinale e verticale.

Figura 9. Immagini
qualitative del modo di vibrazione principale
nei tre procedimenti costruttivi analizzati.
6. CONCLUSIONI
Lanalisi dei procedimenti costruttivi è di fondamentale importanza nelle grandi
opere. Lanalisi numerica svolta permette di dare chiare indicazioni sul processo
costruttivo, fornendo le variazioni temporali di grandezze significative quali la tensione
nei cavi o i modi propri di vibrare della struttura. In questo modo il progettista può
orientarsi verso la metodologia costruttiva più adeguata.
7. RIGRAZIAMENTI
Il presente lavoro è stato reso possibile grazie al finanziamento COFIN2002 e ad altri
fondi di ricerca dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza, di cui e'
responsabile scientifico il professore Franco Bontempi.
8. BIBLIOGRAFIA
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analisi delle costruzioni, analisi della risposta, seconda edizione, Zanichelli,
1993.
[02] N. J. GIMSING, "Cable supported bridges Concept and
design, second edition, John Wiley & Sons, 1993.
[03] L. SGAMBI, "Valutazione ed accuratezza dei codici di calcolo per
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[04] F. BONTEMPI, "Il ponte sullo Stretto di Messina. Impostazione
concettuale del processo di progettazione ed analisi di strutture complesse.
Notiziario dellOrdine degli Ingegneri della Provincia di Roma, n.° 445
marzo/aprile 2003. [
[05] R. CALZONA & F. BONTEMPI "Research activity for the definition of
the conceptual framework and the operative tools for the desing and the analysis of the
Messina Strait Bridge. Materiali e tecnologie per i grandi ponti del XXI secolo,
Roma, 28/02/2003.
[06] D. GIUSTI " Modellazione del processo costruttivo per fasi nei ponti
sospesi, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Roma La Sapienza,
aprile 2004.
[07] F. BONTEMPI, L. CATALLO & L. SGAMBI "Structural analysis and design
of long span suspension bridges with regards to nonlinearities, uncertainties,
interactions and sustainability, IABMAS Conference 2004, Kyoto, Giappone, 19-22
ottobre 2004.
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