Estratto dagli atti del 15° Congresso C.T.E. Bari, 4-5-6 novembre 2004
VALUTAZIONE
DELLA VULNERABILITÀ SISMICA E STRATEGIE DI INTERVENTO
SU EDIFICI SCOLASTICI CON STRUTTURA
PORTANTE IN C.A.
CIRO FAELLA,
ENZO MARTINELLI, DOMENICO DE
SANTO
Università di Salerno
EMIDIO NIGRO
Università di Napoli Federico II
SUMMARY
The present paper deals with seismic vulnerability assessment and
retrofitting of school buildings lying in Campania, Italy. Starting from the in situ
surveys shortly described in a companion paper, a general procedure is here outlined for
pointing out the vulnerability assessment of r.c. existing buildings. Such a procedure is
based on a
Displacement-Based approach for assessing seismic Performance of existing buildings within
a Multi-Level framework, according to Eurocode 8 provisions recently adopted by the
Italian Seismic Code. After the assessment phase, a general retrofitting strategy is also
outlined for designing additional members and sub-structures capable of reducing the
displacement demand on the existing structure. Both assessment procedure and retrofitting
strategy are conceived making use of non-linear pushover analysis and the well-known
N2-method. Finally an application of both assessment and retrofitting procedures is
proposed with reference to one of the school buildings reported in the companion paper.
1. INTRODUZIONE
In Italia il patrimonio edilizio scolastico, costituito in
massima parte da strutture in c.a. progettate prima del 1980, è stato generalmente
realizzato in assenza di specifiche normative antisismiche. In questambito, dunque,
lo studio del comportamento sotto sisma, la valutazione della vulnerabilità che se ne
desume ed il progetto di opportuni interventi di adeguamento sismico, rappresenta uno dei
temi di ricerca più attuali nellingegneria strutturale.
Per questo motivo una parte rilevante delle normative sismiche
vigenti in campo nazionale (Nuova Norma Sismica Italiana, 2003) ed europeo (Eurocodice 8)
è dedicata alla valutazione delle prestazioni sotto sisma di strutture esistenti.
Inoltre, in ambito internazionale sono stati messi a punto codici specifici per la
valutazione del comportamento di edifici esistenti (FEMA 178, 1995) e per il loro rinforzo
ed adeguamento (FEMA 273, 1997).
La valutazione delle prestazioni sotto sisma nello Stato di Fatto
e nello Stato di Progetto degli interventi di adeguamento sismico può esser condotta con
metodologie diverse. Sebbene siano disponibili strumenti avanzati di analisi delle
strutture in cemento armato che consentono anche una modellazione dinamica non lineare
(Kunnath et al., 1992), la complessità delle strutture esistenti e la conoscenza soltanto
parziale che si ha delle loro caratteristiche geometrico-meccaniche non sembra
giustificare il grande impegno computazionale richiesto da analisi di questo tipo. Per
questo motivo nel presente lavoro si fa riferimento ad analisi statiche non lineari (pushover
analysis) previste dai citati codici normativi e generalmente utilizzate per la
valutazione del comportamento di una struttura soggetta ad azioni orizzontali. In
particolare, si farà riferimento a modelli a plasticità concentrata nei nodi e verrà utilizzato il programma SAP2000 NL v. 7.40.
La risposta globale delle strutture dipende dalle caratteristiche
locali degli elementi che la costituiscono. Al tema della determinazione della capacità
delle sezioni critiche sono stati dedicati negli ultimi tempi molti studi di carattere
teoricosperimentale le cui principali conclusioni sono riportate in fib-Report
(2003a), nel quale vengono anche discussi gli effetti degli interventi di rinforzo sulla
capacità degli elementi stessi.
La conoscenza dei principali parametri che definiscono il comportamento non lineare delle
membrature rappresenta il punto di partenza per lapplicazione dei ben noti metodi
semplificati basati su un approccio agli spostamenti (fib- Report, 2003b) per
lanalisi del comportamento non lineare delle strutture. Uno dei primi metodi di
questa famiglia è il Capacity Spectrum Method (CSM) proposto da Freeman, 1975 nel quale
la
domanda era rappresentata da spettri elastici con smorzamento equivalente alla
dissipazione isteretica. Il metodo CSM è utilizzato, con alcune variazioni, nei documenti
normativi americani citati allinizio del paragrafo. Diversamente, lEurocodice
8 ha recentemente adottato il Metodo N2, le cui più recenti evoluzioni sono riportate in
Fajfar (2002). La differenza sostanziale rispetto al metodo CSM consiste
nelladozione dello spettro inelastico per la rappresentazione della domanda invece
di uno spettro elastico con smorzamento equivalente.
Con lausilio delle suddette metodologie semplificate di
analisi della risposta sismica degli edifici, può essere impostata una procedura per la
valutazione della vulnerabilità sismica delle strutture. La definizione di un parametro
di vulnerabilità, come definito nei secondo paragrafo, consente sia di stabilire in senso
assoluto il fatto che una struttura sia o meno adeguata sismicamente (con riferimento alle
prescrizioni di uno specifico codice normativo) che di mettere a punto, in senso relativo,
una scala di priorità da prevedere per gli interventi di adeguamento sugli edifici che
manifestino un grado di vulnerabilità maggiore. Soprattutto in questo senso, le
metodologie presentate nel seguito, valide in linea di principio per tutti gli edifici,
possono trovare una applicazione quando si conducono campagne di media-larga scala per
laccertamento della vulnerabilità sismica di edifici pubblici come le scuole
descritte in unaltra memoria presentata negli stessi atti congressuali.
Agli interventi di adeguamento, ed in particolare, alla messa a
punto di una strategia generale per il loro dimensionamento, è dedicato il terzo
paragrafo della presente memoria; sempre con lausilio di analisi non-lineari, viene
presentata una procedura per il progetto di strutture ausiliarie capaci di ridurre la
domanda rendendola compatibile con la capacità della struttura esistente.
Infine, viene applicato e discusso un caso pratico di
applicazione delle procedure di valutazione (assessment) ed adeguamento (retrofit)
con riferimento ad uno degli edifici scolastici descritti nella memoria collegata.
2. DEFINIZIONE DI UN PARAMETRO DI VULNERABILITA SISMICA PER GLI EDIFICI
La valutazione della vulnerabilità sismica di strutture
esistenti può essere condotta tramite una metodologia agli spostamenti (Displacement
Based) nellambito di un approccio prestazionale (Performance
Based). A tal proposito, si ricorda che lO.P.C.M. 3274/03 prevede i tre
seguenti Stati Limite (intesi come Livelli di Performance nella terminologia del
PBD):
- Stato Limite di Limitazione del Danno (DL);
- Stato Limite di Danno Severo (DS);
- Stato Limite di Collasso Incipiente(CO).
La generica struttura raggiunge uno degli Stati Limite di cui
sopra quando il primo elemento strutturale raggiunge il corrispondente livello di impegno;
se la struttura viene analizzata con un modello a Non-Linearità Concentrata, la capacità
dellelemento può essere descritta in termini di rotazioni plastiche. Per la
definizione dei livelli di rotazione plastica, in accordo con lO.P.C.M., sono stati
considerati i seguenti parametri:
- rotazione al limite di snervamento qy:
qy = fy (LV/3) + 0.0025 + asl [0.25
esydbfy/(d-d')(fc)1/2] (1)
con il seguente significato dei simboli:
fy curvatura allo
snervamento dellarmatura;
LV lunghezza di taglio;
asl [0.25 esydbfy/(d-d')(fc)1/2] parametro legato alla
possibilità che una barra di diametro db possa avere uno scorrimento già in corrispondenza dello snervamento
della stessa;
- rotazione al limite ultimo qu , determinabile secondo la seguente reazione analitica
qu = qy + (fu - fy)
x Lpl x [1- (0,5Lpl/LV)] (2)
nella quale fu è
la curvatura ultima della sezione critica in corrispondenza del
raggiungimento della deformazione ultima del calcestruzzo compresso, mentre
la lunghezza della cerniera plastica Lpl può essere valutata come
segue:
Lpl =
0,08 x LV + (1/60)asldbfy (3)
considerando anche
un termine derivante dal possibile sfilamento parziale della barra.
Le rotazioni definite sopra entrano nella definizione delle rotazioni limite relative ai
diversi Livelli di Performance:
- la rotazione al limite DL coincide con quella al limite di snervamento:
qDL = qy (4)
- la rotazione per lo Stato Limite di Danno Severo si ottiene dalla seguente
relazione:
qDS = qy+
(3/4) x (qu - qy) (5)
- la rotazione per lo Stato Limite di Collasso Incipiente coincide con quella ultima:
qCO = qu (6)
Da queste relazioni deriva la definizione di una curva Momento-Rotazione per la generica
cerniera plastica che regola la capacità della struttura nel suo complesso.
In corrispondenza dei diversi Stati Limite definiti sopra, viene
anche assegnato un diverso livello di pericolosità sismica per la cui definizione si
rimanda al documento normativo citato; tali livelli di pericolosità si sostanziano nei
diversi spettri elastici di progetto rappresentati nella figura 1.
Utilizzando lAnalisi Statica Non-Lineare ed il Metodo N2,
è possibile valutare la vulnerabilità sismica delle strutture.
A partire dalla curva di capacità della struttura, si definisce
la corrispondente curva per il Sistema Equivalente ad un grado di Libertà. La
trasformazione tra la struttura reale (MDOF) e la struttura equivalente (SDOF-equivalente)
si ottiene utilizzando la seguente relazione:
P* = P/G (7)
nella quale P è la
generica grandezza (spostamenti, tagliante) relativa alla struttura e P* la corrispondente
grandezza calcolata per il Sistema SDOF-equivalente.

Figura 1.
Spettri di risposta O.P.C.M. 3274/03
Il parametro G dipende dallandamento degli spostamenti di piano della struttura sotto azione
sismica:
G = (SmiFi)/(SmiFi)2 (8)
essendo mi la massa del piano i-esimo e Fi lo
spostamento dello stesso secondo il primo modo di vibrazione della struttura,
normalizzato rispetto a quello dellultimo piano.
La curva di capacità tagliante-spostamento così trasformata
viene resa bi-lineare sulla base di una equivalenza di energia. Tale curva può essere
rappresentata in un piano ADRS una volta che il tagliante V* sia diviso per la massa m*
riferiti al sistema SDOF equivalente. A questo punto la domanda di spostamento può essere
determinata per mezzo del Metodo N2 (Figura 2). Lo spostamento richiesto Dd può
essere determinato con riferimento allo spettro relativo al generico Stato Limite SL: si
ottiene dunque la domanda di spostamento Dd,Sl.
Per lo stesso Stato Limite si può ottenere la corrispondente
capacità di spostamento Dc,Sl.
Utilizzando le grandezze introdotte sopra, si può introdurre il
seguente Parametro di Vulnerabilità
VDSP,SL = Dd,Sl/Dc,Sl. (9)
Calcolando il massimo tra i valori assunti dal Parametro di
Vulnerabilità in corrispondenza dei tre Stati Limite introdotti dalla vigente normativa
sismica, si può determinare il valore del parametro di vulnerabilità per la struttura in
oggetto:
VDSP = maxSL{VDSP,SL} (10)
la cui eccedenza
rispetto allunità è indice del grado di inadeguatezza.

Figura 2.
Rappresentazione grafica del metodo N2 per la Domanda in termini di spostamento.
Le stesse procedure di analisi e le corrispondenti grandezze
possono essere utilizzate per la valutazione dellefficacia di interventi di rinforzo
strutturale praticati sulla struttura esistente per conseguire un miglioramento del loro
comportamento sismico.
3. STRATEGIE DI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO SISMICO
Nel seguito si illustra una strategia di adeguamento sismico
concepita secondo un approccio basato sugli spostamenti; tale metodologia punta ad
ottenere una riduzione della domanda in termini di spostamento sulla struttura esistente,
in modo da rendere compatibile la sua capacità di spostamento con quella richiesta dal
sisma. Questa strategia mira a limitare le aree di intervento al fine di ridurne i costi.
Una tale strategia si basa sullinserimento di una struttura ausiliaria che lavori in
parallelo con quella esistente per fronteggiare le azioni inerziali indotte dal sisma.

Figura 3. Struttura esistente e controvento in parallelo
La scelta
della struttura ausiliaria può essere orientata proprio sulla base del requisito che la
struttura rinforzata debba avere una domanda di spostamento compatibile con quella della
struttura esistente. Per questa ragione, la usuale progettazione di strutture di
controvento (siano essere metalliche o in cemento armato) basata sulla scelta di un
fattore di struttura che dipenda dalla duttilità dei controventi stessi non è
generalmente applicabile per ladeguamento di strutture esistenti. Infatti, gli
spostamenti corrispondenti potrebbero essere incompatibili con la corrispondente capacità
della struttura esistente e richiedere interventi generalizzati volti allaumento
della capacità plastica delle membrature.
Per questo motivo, invece di un metodo di progetto basato sulle
forze, risulta assai più razionale impostare il problema delladeguamento sismico
basato sul controllo degli spostamenti. In questo ambito, il dimensionamento della
struttura di controvento dipende dai seguenti parametri:
- lo spostamento D* ed il corrispondente tagliante V* del sistema SDOF equivalente;
- lo
spettro elastico di progetto relativo al sisma considerato.
Infatti, detta D*tar la capacità di spostamento della struttura esistente,
limitando lanalisi al caso in cui valga la regola delluguaglianza di
spostamento (tra un oscillatore elastico ed uno elasto-plastico con uguale periodo),
come avviene nellambito dei rami a pseudo-velocità costante dello spettro elastico,
la rigidezza della struttura adeguata deve rispettare la seguente relazione:
Kd = [m*Sel,ADRS(D*tar)]/ D*tar (11)
essendo Sel,ADRS laccelerazione spettrale corrispondente alla capacità di spostamento D*tar (Figura 4). Con poche variazioni la strategia può essere applicata nel ramo a
pseudo-accelerazione costante dello spettro di progetto.

Figura 4. Rappresentazione grafica del requisito di progetto per la struttura
adeguata
Il parametro Kd rappresenta il valore minimo della rigidezza che deve avere un oscillatore semplice
elastico di massa m* affinché il suo spostamento massimo non superi D*tar. Se
vale lipotesi di uguaglianza degli spostamenti di cui si è detto sopra, lo stesso
requisito assicura che anche loscillatore semplice elasto-plastico di pari rigidezza
abbia spostamento non maggiore di D*tar. Si osserva che la rigidezza Kd risulta invariante rispetto alla trasformazione descritta dalla relazione (7) che
rappresenta il passaggio tra le caratteristiche meccaniche definite sulla struttura e
quelle corrispondenti delloscillatore semplice equivalente:
Kd = Fe/Dtar = (Fe/G)/(Dtar/G) =
F*e/D*tar = m* × SADRS(D*tar)/ D*tar (12)
Per questa ragione la
rigidezza così determinata è quella che dovrebbe avere la struttura adeguata affinché
la domanda di spostamento su di essa sia inferiore Dtar = G×D*tar.
Dalla rigidezza richiesta alla struttura adeguata è possibile risalire per differenza
alla rigidezza della struttura di controvento
DK = Kd - KES, (13)
essendo KES la rigidezza della struttura esistente.
Infine, volendo impostare il problema delladeguamento in una procedura di verifica
Multi-Livello come quello previsto dallO.P.C.M.3274/03 (e, più in generale, da un
approccio Performance Based) è possibile individuare più valori della capacità
di spostamento D*tar,SL in corrispondenza degli stati limite
SL. Per ognuno di essi, con riferimento ai diversi spettri elastici associati agli stessi
Stati Limite si può ottenere il valore di progetto della rigidezza della struttura di
controvento:
DK
= max {DKDL;
DKDS; DKCO}
(14)
In conclusione, nel presente paragrafo si vuole evidenziare il fatto che la rigidezza
laterale è il parametro chiave individuato per il progetto degli interventi di
adeguamento sismico delle strutture esistenti in c.a.
4.
APPLICAZIONI
Nel
presente paragrafo, le metodologie formulate per la valutazione della vulnerabilità
sismica delle strutture esistenti e per il loro adeguamento sismico vengono applicate ad
uno degli edifici scolastici descritti nella memoria collegata alla presente e pubblicata
in questi atti congressuali. Si tratta dellEdificio che ospita una Scuola Elementare
nel rione Borgo Ferrovia del Comune di Avellino.
Vengono riportati i punti salienti della costruzione del modello
di calcolo ed i risultati ottenuti per la caratterizzazione della sua risposta non-lineare
sia allo Stato di Fatto che allo Stato di Progetto degli interventi di Adeguamento
Sismico.
4.1
Valutazione dello Stato di Fatto
Il modello tridimensionale messo a punto per lanalisi della struttura consta di
elementi monodimensionali che schematizzano travi e pilastri (Figura 5); il comportamento
non lineare è connesso alla definizione delle cerniere plastiche caratterizzate sulla
base delle grandezze introdotte nel paragrafo 2.

Figura 5. Modello 3D della struttura.
Le applicazione delle prescrizioni normative al caso in questione consiste nelle analisi
riportate nel seguito. La Figura 6 e la Figura 7 riportano le Curve di Capacità
determinate sul modello effettuando due analisi pushover in direzione longitudinale e
trasversale.

Figura 6. Curva di Capacità direzione longitudinale (Direzione x).

Figura 7. Curva di Capacità direzione trasversale (Direzione y).
Le Curve di Capacità così ottenute vengono trasformate secondo la relazione (7) per
ottenere le corrispondenti curve del sistema SDOF equivalente su cui opera il Metodo N2.
La bilinearizzazione e la valutazione della domanda di spostamento corrispondente ai vari
stati limite può essere dunque condotta con le modalità descritte nel paragrafo 2. La
Figura 8 e la Figura 9 riportano la determinazione della domanda di spostamento in
direzione longitudinale per gli stati limite DL e DS.

Figura 8. Determinazione della Domanda di Spostamento in direzione longitudinale
per lo Stato Limite DL.

Figura 9. Determinazione della Domanda di Spostamento in direzione longitudinale
per lo Stato Limite DS
Nota
la domanda e la capacità di spostamento per i diversi stati limite, è possibile valutare
il parametro di vulnerabilità definito dalla (9) rispetto ai diversi stati limite
considerati. I valori numerici determinati sono rappresentati nella Figura 10 e riportati
nella Tabella 1.

Figura 10.
Parametro di vulnerabilità per i tre Stati Limite previsti dallO.P.C.M. 3274/03
(direzione x)
Tabella 1. Valori numerici del parametro di vulnerabilità (direzione x)
Vulnerabilità in termini di spostamento |
1.336 |
1.975 |
2.841 |
Le analisi proposte mostrano che il parametro di vulnerabilità assume valori largamente
maggiori dellunità per tutti gli stati limite e, dunque la struttura non è
adeguata sismicamente.
Le stesse valutazioni possono essere condotte per la direzione
trasversale e vengono proposte nella Figura 11 e 12.

Figura 11. Determinazione della Domanda di Spostamento in direzione trasversale
per lo Stato Limite DL.

Figura 12.
Determinazione della Domanda di Spostamento in direzione trasversale per lo Stato Limite
DS.
I valori ottenuti per il parametro di vulnerabilità sono riportati nella Figura 13 e
nella Tabella 2; essi dimostrano che, ad eccezione dello Stato Limite DL, la struttura non
è adeguata neppure in direzione trasversale.

Figura 13. Parametro di vulnerabilità per i tre Stati Limite previsti
dallOrdinanza 3274, direzione y.
Tabella 2. Valori numerici del parametro di vulnerabilità (direzione y)
Vulnerabilità in termini di spostamento |
0.956 |
1.969 |
2.776 |
4.2
Adeguamento sismico
Le analisi hanno dimostrato che la struttura necessita di un intervento di adeguamento
sismico. Di seguito, per ragioni di brevità, si riportano le analisi per il
dimensionamento e le verifiche dellintervento di ladeguamento sismico della
struttura nella direzione longitudinale, considerando la strategia delineata nel paragrafo
3. Per evidenziare il fatto che tale strategia si rivolge alla progettazione di una
struttura di controvento che può essere realizzata facendo ricorso a diverse tecnologie e
tipologie strutturali, si proporrà nel seguito sia un adeguamento con controventi
metallici che con pareti in c.a.
4.2.1 Adeguamento con
controventi metallici
Nel
seguito si prende in considerazione un sistema di controventi dimensionati
esclusivamente con lobiettivo di raggiungere i valori della rigidezza desunti
dallapplicazione del metodo di progetto.
Si adottano controventi di tipo concentrico a Croce di S. Andrea
posizionati tra pilastri successivi e ad essi solidarizzati avendo preventivamente
rinforzato gli stessi per mezzo di angolari e calastrelli (Figura 14).
La variazione di rigidezza richiesta, valutata con la metodologia
su esposta è circa pari a DK
= 248.28kN/mm, tale valore può essere raggiunto posizionando quattro
controventi composti da due profili a C 240 accoppiati e colonne rinforzate con angolari
ad L a lati uguali 100x100x12mm e calastrelli dello spessore di 12mm posti ad interasse
50cm.

Figura14. Struttura adeguata con controventi metallici
Nei grafici successivi sono rappresentate le curve di Capacità dalla struttura
bilinearizzate e riportate nel formato ADRS insieme al corrispondente spettro di progetto
prescritto dalla O.P.C.M. 3274/03; si considerano gli Spettri corrispondenti ai tre Stati
Limite (Figure 15-17).

Figura
15. Rappresentazione del punto di Performance per lo Stato Limite DL

Figura 16. Rappresentazione del punto di Performance per lo Stato Limite DS

Figura
17. Rappresentazione del punto di Performance per lo Stato Limite CO
Avendo determinato la Domanda di Spostamento per i diversi Stati Limite e conoscendo i
valori della corrispondente Capacità di Spostamento, è possibile determinare tramite la
(9) i valori del parametro di vulnerabilità; tali valori sono riportati graficamente
nella Figura 18 e numericamente nella Tabella 3. I valori ottenuti dimostrano che con
lintervento di rinforzo si consegue ladeguamento sismico rispetto agli stati
limite DL e DS, mentre di poco insufficiente risulta la capacità della struttura allo
Stato Limite di CO.

Figura 18. Parametro di vulnerabilità per la struttura adeguata con controventi
metallici
Tabella 3. Valori numerici del parametro di vulnerabilità per la struttura
adeguata (direzione x)
Vulnerabilità in termini di spostamento |
0.497 |
0.772 |
1.160 |
Nelle applicazioni prescritte si è fatto riferimento esclusivamente alla rigidezza,
parametro principale che governa la domanda sismica sulla struttura. Tuttavia, anche la
resistenza, condizionata dalla duttilità del sistema di controvento, gioca un ruolo
importante. Per evidenziare il ruolo di questo parametro viene mostrato nel seguito
leffetto della variazione di resistenza dellacciaio in termini di curva di
capacità (Figura 19), a parità di rigidezza determinata come sopra.

Figura 19. Rappresentazione del punto di Performance per lo Stato Limite DS
Tabella 4. Confronti dellindice di vulnerabilità determinato per diversi
valori della resistenza del controvento.

La Tabella 4 riporta i risultati dellanalisi di vulnerabilità mostrando che
linfluenza della
variazione di resistenza è modesta sullo Stato Limite DL in quanto già la soluzione base
è ampiamente in campo elastico. Diversamente, lincremento di resistenza ha effetti
maggiori sui restanti Stati Limite (DS e CO).
4.2.2
Adeguamento con pareti in c.a.
Il
secondo tipo di intervento considerato consiste nellinserimento di setti in c.a.. Il
progetto della sezione dei setti è determinato dal valore della rigidezza richiesta;
sulla base di tale criterio di progetto, si desume che è possibile adeguare la struttura
adottando quattro pareti posizionate nei telai perimetrali con dimensione 280x30 cm. In
questo caso è agevole definire la resistenza necessaria per la parete. Essa viene
determinata considerando la ripartizione sismica sulla struttura controventata (fig.21);
le forza sismiche sono determinate dallanalisi statica equivalente, come previsto
dallO.P.C.M. 3274/03, adottando un fattore di struttura q pari a 3.36 (classe di
duttilità Bassa).

Figura 20. Modello della struttura adeguata con setti in c.a.
La scelta del coefficiente di struttura è stata effettuata con riferimento alla parete di
rinforzo in quanto la capacità rotazionale della struttura esistente viene controllata
dal valore adottato per la sua rigidezza, nello spirito della metodologia di progetto
delineata nel paragrafo 3.
Analogamente al caso precedente si rappresentano di seguito le
curve di Capacità dalla struttura nel formato ADRS, considerando gli Spettri
corrispondenti allo Stato Limite DL, DS e CO (Figure 21-23), nonché i diagrammi di
vulnerabilità (Figura 24).
Le figure citate e la Tabella 5, mostrano lefficacia
dellintervento di rinforzo strutturale per il conseguimento delladeguamento
sismico rispetto ai tre Stati Limite considerati.
Analisi prodotte su pareti progettate con valori del fattore di
struttura pari a 2.50 o 4.00 vengono proposte nel seguito per valutare linfluenza
del valore della soglia elastica sullesito dellintervento di adeguamento
sismico.

Figura
21. Rappresentazione del punto di Performance per lo Stato Limite DL

Figura 22. Rappresentazione del punto di Performance per lo Stato Limite DS

Figura 23. Rappresentazione del punto di Performance per lo Stato Limite CO

Figura 24. Parametro di vulnerabilità in termini di spostamento per i tre Stati
Limiteconsiderati.
Tabella 5. Valori numerici del parametro di vulnerabilità per la struttura
adeguata (direzione x)
Vulnerabilità in termini di spostamento |
0.373 |
0.717 |
0.990 |
Le
curve di capacità che si ottengono sono rappresentate nella Figura 25; si nota,
ovviamente, il diverso valore della soglia elastica delle stesse ed anche un notevole
aumento della capacità della struttura adeguata rispetto a quella esistente. Questo fatto
si spiega con levoluzione della modalità di crisi verso un meccanismo di tipo
globale operata dalla presenza della parete. Tale fenomeno è assente nelle applicazioni
del paragrafo precedente a causa delle modalità adottate per il dimensionamento dei
controventi metallici.

Figura
25. Curve di capacità ottenute con riferimento a pareti progettate adottando
diversi valori del fattore di
struttura q.
La Tabella 6 mostra che le variazioni del Parametro di Vulnerabilità rispetto al fattore
di Struttura adottato per il progetto delle pareti sono assai contenute soprattutto per lo
stato limite DL ed appena più pronunciate per quelli DS e CO.
Tabella 6. Confronti dei coefficienti di Vulnerabilità in funzione del fattore
di struttura q.

In conclusione, al fine di enfatizzare il fatto che, una volta scelta la rigidezza delle
pareti secondo la procedura descritta nel paragrafo 3, il Paramentro di Vulnerabilità
VDSP non dipende sostanzialmente dal fattore di struttura q adottato per il calcolo della
soglia elastica delle pareti, le Figure 26-28 riportano graficamente i valori di VDSP,SL
per i vari Stati Limite.

Figura 26. Parametro di vulnerabilità in termini di spostamento per lo Stato
Limite DL.

Figura 27. Parametro di vulnerabilità in termini di spostamento per lo Stato
Limite DS.

Figura 28. Parametro di vulnerabilità in termini di spostamento per lo Stato
Limite CO.
4.3
Osservazioni finali
Dai risultati delle analisi proposte si evince che la metodologia applicata consegue
lobiettivo prefissato in termini di adeguamento sismico (Tabelle 7-9). In
particolare le tabelle citate mettono in luce la notevole diminuzione della domanda di
spostamento sulla struttura esistente ottenuta con interventi progettati secondo la
metodologia descritta nel paragrafo 3.
Tabella 7. Struttura non adeguata

Tabella 8. Struttura adeguata con controvento metallico (Fe510)

Tabella 9. Struttura adeguata con pareti in cemento armato (q=3.36)

5.
CONCLUSIONI
La presente memoria si pone a completamento di una memoria ad essa collegata e presente in
questi atti congressuali; in quel lavoro, viene descritta una campagna di indagini e
rilievi effettuati su edifici scolastici situati nella Regione Campania al fine di
accertarne la vulnerabilità sismica.
Dopo aver delineato una metodologia di verifica multi-livello
basata su analisi statiche non lineari condotte secondo le prescrizioni della O.P.C.M.
3274/03, è stato proposto un approccio razionale per il dimensionamento delle principali
strutture di rinforzo per ladeguamento sismico.
La metodologia di dimensionamento degli elementi di controvento
da prevedere su una
struttura esistente per conseguirne ladeguamento sismico permette di contenere gli
spostamenti della struttura adeguata entro i limiti imposti dalla capacità di
quella esistente. Questo requisito è garantito dalla scelta di un opportuno valore della
rigidezza della sottostruttura di controvento; valendo questa condizione, la scelta della
soglia elastica dellelemento di controvento è dettata dalle caratteristiche di
duttilità dello stesso e dunque può essere condotta con riferimento a valori del fattore
di struttura q per il quale possono assumersi le limitazioni relative alle nuove
costruzioni.
Infine, si osserva che la presente procedura di progetto permette
di soddisfare contemporaneamente i tre stati limite previsti dalla O.P.C.M. 3274/03 e può
essere facilmente applicata ad un generico approccio Performance Based
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