Estratto dagli atti del 15° Congresso
C.T.E. Bari, 4-5-6 novembre 2004
PARCHEGGIO INTERRATO REALIZZATO MEDIANTE SOTTOMURAZIONE
DI FABBRICATO ESISTENTE COL METODO DEL MARCIAVANTI
VITO CAFARO e ANDREA
SALA
Studio S.P.S. di Milano
SUMMARY
The project included the building of twoundergrounded floors parking which should have
been built under an existent structure. It has been choosen to build with a sequence of
new ashlars structures inside trenches using the marciavanti technique. A
specific projectual attention has been given to the operative sequences study. The
building is now under construction.

Figura 1.1 - Planimetria dellintervento.

Figura 1.2 - Sezione trasversale dellintervento
1.
GENERALITA
Si tratterà delle opere strutturali necessarie per la costruzione di un parcheggio
interrato al disotto di un edificio monopiano esistente tra le vie Lorenteggio e Panizzi a
Milano.
Il fabbricato, già adibito a parcheggio, è stato realizzato negli anni 60 ed è
ubicato in unarea molto densamente edificata.
Si sviluppa su una superficie di circa 2500 mq ed è costituito da due corpi principali di
dimensioni in pianta pari a circa 44,5 x 27 m e 26 x 37 m uniti da un corpo di
collegamento di dimensioni in pianta pari a circa 33 x 8 m: la quota di estradosso della
copertura è pari a ± 0.00 m mentre il piano finito interno era posto a quota - 4.30 m
rispetto alle strade circostanti.
Il tema progettuale proposto prevedeva la realizzazione di due ulteriori piani interrati
da adibire a box privati al disotto dellesistente che, per motivi legati alla
particolare posizione a ridosso di numerosi edifici residenziali ed alleconomia
dellintervento, doveva essere conservato.
Inoltre, la quota del primo solaio interrato non coincideva con la quota del piano finito
dellesistente.
2. ANALISI
PRELIMINARI
La struttura del
fabbricato esistente è costituita da telai in c.a. a due luci pari a 18.5 + 5.5 m posti
ad interasse di 7.2 m che sostengono la copertura realizzata mediante travi secondarie in
c.a. e solette in latero-cemento.
Sopra al solaio, oltre ad un manto di impermeabilizzazione, era presente uno strato di
terreno di spessore pari a circa 40 cm.
Al contorno sono presenti muri controterra in c.a. di altezza variabile da 3.0 a 4.0 m, a
mensolalungo alcuni lati delledificio ed integrati ai pilastri dei telai principali
lungo altri.

Figura 2.1 - Stato di fatto lato muro controterra.

Figura 2.2 - Stato di fatto lato cavedio.

Figura 2.3 - Stato di fatto lato zona pilastri principali.
Le fondazioni erano a
plinto isolato per i pilastri dei telai ed a cordolo sottomuro continuo per i muri
controterra, con allargamenti in corrispondenza dei pilastri.
Non essendo disponibili i progetti originali dellopera, è stata condotta una
campagna di indagini volta a determinarne la consistenza.
Sono quindi stati indagati gli elementi strutturali principali, in particolar modo i telai
in c.a., ricavandone le carpenterie, landamento delle armature e le caratteristiche
dei materiali, il tutto anche facendo riferimento alle normative di settore vigenti
allepoca della costruzione.
Sono stati quindi condotti studi e calcolazioni per determinare gli schemi statici
impiegati in origine e verificare il livello di sollecitazione delle strutture che si sono
comunque rivelate ben dimensionate ed in ottimo stato di conservazione.
Contemporaneamente è stata esperita una completa campagna geognostica che ha fornito le
caratteristiche del terreno: in particolare la soggiacenza della falda si rivelava di poco
maggiore rispetto alla quota di massimo scavo prevista.

Figura 2.4 - Rilievo armatura alla base di un pilastro principale.

Figura 2.5 - Rilievo armatura in mezzeria di una trave principale.

Figura 2.6 - Rilievo di un plinto di fondazione.
Ciò ha richiesto
particolari considerazioni nella successiva fase di progettazione, dovendosi prevedere una
opportuna oscillazione della falda (AVES di progetto a quota - 8.00 m).
Con il quadro completo dello stato di fatto sono state analizzate le differenti
possibilità operative per lesecuzione dello scavo e delle nuove strutture.
In considerazione degli spazi operativi ridotti, particolarmente in altezza, non era
possibile lesecuzione di diaframmi in c.a. che costituiscono forse la soluzione più
naturale in casi analoghi.
Sono state scartate anche opere di sostegno costituite da berlinesi tirantate, sia per
motivazioni operative in parte analoghe alle precedenti, sia per motivi di ordine
economico.
La scelta è dunque caduta sullo scavo armato eseguito con la tecnica del marciavanti.
Tale tecnica, seppure più lenta delle altre citate, era perfettamente applicabile al caso
in questione e inoltre consentiva di risolvere più facilmente ed efficacemente alcuni
problemi legati alla impermeabilizzazione ed alla monoliticità della struttura nella sua
configurazione finale.
3. IL PROGETTO
Le nuove strutture, costituite da muri controterra di perimetro, pilastri e setti
verticali interni, solette con travi lievemente ribassate e platea di fondazione, sono
state previste tutte in c.a. gettato in opera.
La modalità esecutiva prescelta consiste nelleseguire scavi di dimensioni ridotte
armati a partire dallalto verso il basso, ovvero man mano che lo scavo procede.
La nuova costruzione sarebbe stata quindi realizzata a partire dallalto verso il
basso e per parti: pertanto il progetto delle nuove opere è stato redatto prendendo in
considerazione e verificando tutte le fasi transitorie, con particolare attenzione alle
differenti configurazioni che esse assumono lungo il contorno delledificio in
seguito sia alle diverse tipologie strutturali esistenti che alla eterogeneità dei
fabbricati posti a confine.

Figura 3.1 - Concio di muratura e collegamento allesistente.

Figura 3.2 - Concio di muratura perimetrale realizzata.

Figura 3.3 - Concio di muratura perimetrale in fase di scavo.

Figura 3.4 - Plinto di fondazione esistente sostenuto con scavo armato.
Un ulteriore problema da
risolvere era costituito dal fatto che, per motivi di funzionalità distributiva, non era
possibile fare coincidere le nuove strutture verticali interne con i pilastri esistenti,
dei quali si sarebbero dovuti per ovvii motivi eliminare anche i plinti di fondazione.

Figura 3.5 - Carpenteria del collegamento trave centrale-pilastri principali
esistenti.

Figura 3.6 - Armatura del collegamento trave centrale-pilastri principali
esistenti.

Figura 3.7 - Collegamento trave centrale-pilastri principali esistenti in fase di
realizzazione.
Ciò ha portato alla
ideazione di uno specifico sistema di collegamento provvisorio, e quindi definitivo, tra i
pilastri esistenti e le nuove travi di sostegno dei medesimi che prevede tra laltro
limpiego di profilati in acciaio ammorsati al calcestruzzo delle nuove e vecchie
strutture, che ha consentito, ad avvenuta realizzazione delle nuove strutture di sostegno,
la agevole demolizione dei plinti di fondazione.
Le fasi esecutive previste ed analizzate nel progetto sono così articolate:
Asportazione del terreno sul solaio di copertura per ridurre al minimo i carichi durante
le fasi costruttive.
2) Realizzazione per conci successivi allinterno di scavi armati dei muri
controterra perimetrali e delle relative fondazioni transitorie.
3) Realizzazione allinterno di singoli pozzi, eseguiti sempre mediante scavi armati,
delle nuove strutture verticali interne (pilastri e setti in c.a.) e delle relative
fondazioni transitorie.
4) Esecuzione delle strutture dellimpalcato del primo piano interrato a quota -3.30
m con collegamento alle strutture verticali interne ed ai muri controterra perimetrali
(anche con funzione di controventamento degli stessi) nonché della realizzazione dei
collegamenti tra i pilastri esistenti e le nuove travi di sostegno.
5) Scavo generale fino alla quota di imposta delle fondazioni (-9.55 m) e demolizione dei
plinti di fondazione delle strutture esistenti.
6) Realizzazione della platea di fondazione definitiva integrando le fondazioni
transitorie già realizzate.
7) Realizzazione dellimpalcato del secondo piano interrato a quota -6.15 m e
collegamento della stesso alle strutture verticali interne e di perimetro.
Dunque le strutture di nuova costruzione sono state progettate per soddisfare le verifiche
imposte dagli schemi statici derivanti da ogni fase esecutiva.
Allo stesso modo sono state verificate le strutture esistenti che dovevano rimanere in
opera.
I calcoli sono stati eseguiti impiegando codici agli elementi finiti mettendo in conto,
ove richiesto, gli effetti derivanti dallinterazione terreno-struttura.
In sostanza è stata seguita la trasformazione seguita dallorganismo strutturale,
che rimane per scelta progettuale sempre unitario nel suo funzionamento statico, da una
configurazione iniziale (esistente) a quella finale (esistente + nuove strutture).

Figura 3.8 - Mesh agli elementi finiti di un telaio esistente
collegato alla nuova struttura controterra.
Le fasi esecutive sono
inoltre state studiate in modo da non dovere mai ricorrere ad opere provvisionali di
ancoraggio o controventamento per lassorbimento delle spinte delle terre quali per
esempio tiranti provvisori di ancoraggio, essendo lequilibrio locale e globale
sempre garantito di volta in volta dalle armature degli scavi o dalle nuove strutture di
piano.
4. LESECUZIONE
Lopera è suddivisa in due lotti la cui realizzazione è prevista in fasi
successive.
Il primo lotto, costituito dal corpo principale lato Via Panizzi, è in avanzata fase di
esecuzione: le strutture sono quasi del tutto terminate.
Per il secondo lotto, che comprende il corpo principale lato Via Lorenteggio ed il corpo
di collegamento, è previsto linizio dei lavori entro fine anno.
Lesecuzione dei lavori è avanzata in modo regolare senza particolari imprevisti.
Una gradita sorpresa è stata costituita dalla soggiacenza della falda che, durante il
periodo delledificazione, si è rivelata maggiore di quanto misurato durante la
campagna geognostica, consentendo così la realizzazione degli scavi senza limpiego
di pompe.
Solo per una porzione di fabbricato si è riscontrata la presenza di una lente
di argilla che raccoglieva le acque meteoriche e ne impediva il naturale deflusso creando
una piccola falda sospesa. Con una semplice opera di canalizzazione si è ovviato al
problema in modo definitivo.
Durante la costruzione sono state in parte modificate le fasi realizzative previste in
progetto in modo da ottimizzare le lavorazioni e rendere il processo costruttivo più
rapido.
In particolare si è proceduto, come previsto, alla esecuzione di tutte le strutture
verticali interne e di perimetro mentre dellimpalcato del primo solaio sono state
realizzate solo le travi, sufficienti comunque al sostegno dei pilastri principali dei
telai in c.a. esistenti ed al controventamento dei nuovi muri controterra.
A maturazione delle strutture eseguite si è proceduto alla demolizione dei plinti
esistenti: da questa fase in avanti le strutture esistenti si integrano totalmente con le
nuove.
Quindi, per circa un terzo della superficie del fabbricato è stato eseguito lo scavo fino
a quota finale con successiva realizzazione, in sequenza, della platea di fondazione,
dellimpalcato del secondo piano interrato e del completamento delle solette del
primo piano interrato.
Avendo ulteriormente garantito il contrasto delle murature controterra con il getto dei
solai del primo e secondo interrato relativi al primo terzo di fabbricato, si è proceduto
allo scavo del secondo terzo di superficie dello stesso ed alla realizzazione della platea
di fondazione e degli impalcati con la medesima successione seguita nella fase precedente.
Allo stesso modo si è proceduto per lultimo terzo di fabbricato.

Figura 4.1 - Nuova struttura di sostegno.

Figura 4.2 - Demolizione plinto esistente.

Figura 4.3 - Prima fase di scavo.

Figura 4.4 - Seconda fase di scavo.

Figura 4.5 - Terza fase di scavo.
I getti sono stati
completati con lesecuzione delle rampe per laccesso dei veicoli ai piani
interrati.
Durante lesecuzione di ogni fase di scavo sono state monitorate le strutture
esistenti al fine di rilevare leventuale insorgere di cedimenti o assestamenti della
struttura: questi sono stati di entità trascurabile.
Essendo le strutture gettate in fasi successive, particolare cura è stata posta nella
realizzazione delle riprese di getto le cui superfici sono state opportunamente trattate,
nonché nella posa delle armature di ripresa.
Per quanto riguarda queste ultime, in alcuni casi si è ricorso alla perforazione del
calcestruzzo non appena maturo ed al fissaggio delle armature di ripresa mediante resina
epossidica bicomponente.
Tale tecnica è invece stata regolarmente impiegata per realizzare i collegamenti tra le
strutture di nuova realizzazione e quelle esistenti.

Figura 4.6 - Collegamento trave-muratura perimetrale.

Figura 4.7 - Collegamento trave centrale-setti portanti in c.a.
Solo per il sostegno
provvisionale dei pilastri secondari (di bordo) dei telai esistenti sono state realizzate
dei cavalletti provvisori in carpenteria metallica, smontati dopo il completamento delle
nuove strutture sottostanti.

Figura 4.8 - Struttura provvisionale di sostegno.
Le opere strutturali
relative al primo lotto sono state ultimate in nove mesi: sono attualmente in fase di
realizzazione le opere impiantistiche e di finitura.
In particolare verrà ripristinato il giardino presente sulla copertura delledificio
prima dei lavori, riportando laspetto della costruzione a quello originale.
5. DATI RIASSUNTIVI
Si riportano di seguito i principali dati relativi al progetto:
Committente:
NEW LAND REALTY ITALIA S.r.l.
via Fontana, 25 20100 Milano.
Impresa esecutrice:
FONTANA S.r.l.
via Don Stefano Gelmi, 52 25050 Pian Camuno (BS).
Progettista e DL generale:
Ing. Giuliano Giaggia
Studio S.P.S. S.r.l.
via Melchiorre Gioia, 64 20125 Milano.
DL delle strutture:
Ing. Vito Cafaro Studio S.P.S. S.r.l.
via Melchiorre Gioia, 64 20125 Milano.
Contatti con gli autori:
S.P.S. S.r.l. Via Melchiorre Gioia,
64 20125 Milano
Telefono 02/6694887
Fax 02/6704199
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